Torino e la sua provincia

5. Verso la crisi del sistema di occupazione e sfruttamento

Verso la crisi del sistema di occupazione e sfruttamento

Alla già difficile situazione alimentare del Torinese si aggiunge, con la “zona di operazioni”, il peso di altre migliaia di soldati per i quali occorre garantire il vettovagliamento a scapito – ancora una volta – della popolazione civile che resta fuori anche dal minimo vitale.

La polizia fascista, maggiormente a contatto con i torinesi, nelle sue relazioni segnala che nel capoluogo manca la pasta; il pane – quando c’è – è immangiabile perché senza lievito e senza sale. E poi si registra la cronica mancanza di grassi, latte e carne. La distribuzione del sapone non si effettua più da quasi tre mesi.

Gli uffici del Gruppo amministrativo militare – Mv impiegano ormai tutte le residue risorse di cui dispongono per le nuove necessità della Wehrmacht, e per gli invii programmati di convogli merci nel Reich, ignorando ogni altro bisogno che non sia il proprio. E lo stesso accade in Germania, da dove – come annotano i funzionari del Gruppo Mv – nessun vagone viene assegnato per il mese di agosto a copertura di richieste di trasporto per l’Italia.

Nonostante la drammaticità delle disposizioni tedesche per il Torinese, la macchina dello sfruttamento continua a girare senza alcuna esitazione.

È emblematico il caso delle scorte di legno compensato, forse sfuggite temporaneamente all’attento esame della sezione Mv preposta. Una ricognizione effettuata dopo un recente invio di merci in Germania evidenzia la presenza in città di riserve che appaiono molto alte “tanto da considerare l’opportunità di un trasporto nel Reich”.

Lagebericht n. 12 – Sezione IX – Foreste e legname, agosto-settembre 1944

tanto da considerare l’opportunità di un trasporto nel Reich

Se è vero che il sistema di sfruttamento opera in maniera costante, è altrettanto vero, però, che gli attacchi portati dalla Resistenza alle infrastrutture e ai mezzi che garantiscono i flussi di risorse con cui si alimenta la macchina bellica tedesca lasciano il segno. Tra la fine di luglio e la prima metà di agosto il Gruppo Mv è costretto ad ammettere che anche “importanti trasporti in Germania non sono avvenuti” a causa delle bande ribelli.

Un riflesso dei risultati raggiunti si può cogliere, ad esempio, sul finire dell’estate 1944. L’interruzione delle linee ferroviarie con la Liguria ha ormai reso impossibile procurarsi il legname sufficiente per rifornire l’industria bellica. Dinanzi a questo problema gli occupanti iniziano il taglio degli alberi dei parchi e dei viali di Torino. L’approvvigionamento – concludono nell’ultima relazione di cui disponiamo – “si è fatto decisamente critico”.

Così come il sistema di sfruttamento utilizzato con successo sino a quel momento.

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