Asti

5. Verso la crisi del sistema di occupazione e sfruttamento

Verso la crisi del sistema di occupazione e sfruttamento

Il grande sviluppo del movimento partigiano durante l’estate fa aumentare per l’occupante tedesco e per le forze presidiarie fasciste i problemi di gestione del territorio. A metà agosto la Mk 1014 invia al comando piazza di Asti le disposizioni sulle modalità di «prelievo di forze lavorative in caso di bisogno» per la manutenzione di strade e ferrovie dopo attentati partigiani e attacchi aerei. Si ordina di non ingaggiare lavoratori dalle aziende ma di prelevare «gli sfaccendati di ambedue i sessi».

Archivio di Stato di Asti, Fondo Prefettura, Archivio storico di Gabinetto, mazzo 8

Disposizioni del Comando della Mk 1014 sul prelievo di forza lavoro per manutenzione straordinaria di opere pubbliche in seguito a bombardamenti o sabotaggi. 8 agosto 1944.

Pochi giorni dopo viene disposto che non vengano pagati i salari in caso di assenza dal lavoro per atti di sabotaggio subiti dalle aziende. Dopo aver trasferito dal primo ottobre la propria sede nel palazzo di proprietà della famiglia Garbarino, all’angolo tra via Conte Verde e l’allora corso Littorio, oggi corso XXV aprile, il comando tedesco si occupa di trovare locali in Asti per ospitare piccole aziende costrette a lasciare Torino per i continui bombardamenti sulla città e che lavorano su commesse germaniche. Viene posto in atto un altro tentativo, in collaborazione con le autorità fasciste, di porre un freno al mercato nero disponendo maggiori e più rigidi controlli sui trasporti delle derrate alimentari, e integrando con un militare tedesco le forze presenti ai diversi posti di blocco istituiti sulle strade di accesso ad Asti.

Archivio di Stato di Asti, Fondo Prefettura, Archivio storico di Gabinetto, mazzo 8

Manifesto dell’Unione industriali con le disposizioni del Comando di piazza tedesco sul pagamanto dei salari in caso di sabotaggi alla produzione. Settembre 1944.

Si tenta anche di porre un argine ai continui sabotaggi  lungo la linea ferroviaria e la strada per Torino: il comandante della sicurezza tedesca, Loss, il primo novembre impone al nuovo Capo della provincia Paolo Quarantotto di infliggere un’ammenda di 300.000 lire al comune di Villafranca, somma che deve essere versata entro una settimana al Comando tedesco di piazza. Il 4 novembre la scadenza viene posticipata al primo febbraio 1945 e la somma commutata in 2.500 quintali di cereali; il comune ne versa la metà entro il mese di dicembre; in gennaio il comune consegnerà anche un certo quantitativo di carne, che però non verrà conteggiato nella penale inflitta.

Si tratta di provvedimenti che in realtà rappresentano un tentativo di tamponare la situazione di emergenza senza riuscire a incidere sul progressivo aumento delle difficoltà incontrare nel controllo del territorio. La serie di rastrellamenti che prendono il via nel tardo autunno e che proseguono nell’inverno vedono anche nell’Astigiano un massiccio ricorso agli arresti e alle deportazioni in Germania di manodopera, indipendentemente dai suoi rapporti col movimento partigiano, come diversa modalità di sfruttamento economico del territorio occupato e delle sue comunità.

Documenti

Archivio di Stato di Asti, Fondo Prefettura, Archivio storico di Gabinetto

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