Vercelli

2. Dall'armistizio al consolidamento del sistema di controllo e sfruttamento: le MK

Piazza Cavour, Vercelli.
Foto di Mongolo1984Own work, CC BY-SA 4.0, Link

Dall’armistizio al consolidamento del sistema di controllo e sfruttamento: le MK

Le forze di occupazione tedesche giunsero a Vercelli il 10 settembre 1943 e, nel giro di una decina di giorni, estesero il loro controllo al resto della provincia. Questa venne sottoposta all’autorità della Militärkommandantur 1021, con sede a Novara, rappresentata sul territorio da due distaccamenti (Platzkommandanturen) a Vercelli e a Biella (centro industriale di primaria importanza per l’economia di guerra tedesca).

L’amministrazione militare, articolata nelle reti delle Kommandaturen, era la struttura di occupazione più ampia e ramificata e, come tale, con il maggior numero di competenze nella gestione dei territori occupati. Era però lungi dall’essere la sola autorità: il sistema di governo nazista si caratterizzava infatti per un’accentuata “policrazia”, ossia per la compresenza di numerosi centri di potere che si sovrapponevano e, sovente, entravano in conflitto. La provincia di Vercelli non faceva eccezione, come si vede dal rapporto inviato dal Gruppo amministrativo della MK 2021 al comando militare centrale delle forze di occupazione nel novembre 1943, nel quale si lamenta il mancato coordinamento con altri uffici quali il Wirtschaftkommando (WiKdo: commissione economica) o il Rüstung und Kriegsproduktion (RuK: il ministero degli armamenti e produzione bellica) o le stesse unità della Wehrmacht, che non di rado si muovevano in maniera indipendente. Per non parlare delle forze dell’apparato di sicurezza (GestaPo, SiPo, SD) e di repressione (SS), che obbedivano a un’altra catena di comando.

Archivio Istoreto, Rapporti Militärkommandantur Novara, rapporto 22 novembre 1943 [traduzione in Nicola Labanca (a cura di), Il nervo della guerra. Rapporti delle Militärkommandanturen e sottrazione nazista di risorse dall’Italia occupata (1943-1944), Tomo III, Milano, Unicopli, 2019, p. 453]

Il Gruppo amministrativo della MK 2021 lamenta il mancato coordinamento con altri uffici quali il Wirtschaftkommando o il Rüstung und Kriegsproduktion o le stesse unità della Wehrmacht.

Tale sovrapposizione di autorità aumentava la caoticità (e spesso anche la brutalità e l’arbitrarietà) di un sistema di dominio che, in una zona periferica rispetto ai centri ammnistrativi principali, già soffriva di mancanza di mezzi e di personale: per fare un esempio, a fine novembre 1943 sull’intero territorio di competenza (ovvero Novara e Vercelli) la Feldgendarmerie (polizia militare) disponeva di solo 10 uomini, e a Vercelli non si era ancora potuto creare un distaccamento; ancora a metà dicembre il personale amministrativo della Platzkommandantur di Vercelli ammontava a solo cinque uomini.

Archivio Istoreto, Rapporti Militärkommandantur Novara, rapporto 14 dicembre 1943 [traduzione in Nicola Labanca (a cura di), Il nervo della guerra… cit., p. 455]

ancora a metà dicembre il personale amministrativo della Platzkommandantur di Vercelli ammontava a solo cinque uomini.

L’organizzazione della vita economica della provincia fu, fin da subito, un elemento di primaria importanza per l’amministrazione militare. L’obiettivo era quello di inserire nella maniera più efficiente possibile la provincia nell’economia di guerra del Reich, sia favorendo la produzione bellica in loco, sia prelevando la maggiore quantità di risorse possibili da inviare in Germania o all’esercito d’occupazione. Da questo punto di vista, i principali interessi in provincia di Vercelli erano la produzione agricola, risicola in particolare, delle zone di pianura e la produzione industriale dell’area biellese, sulle quali si sarebbero concentrate le attenzioni nei mesi successivi. Fin dai primi tempi dell’occupazione, tuttavia, iniziò un meccanismo di saccheggio di ogni tipo di risorsa, condotto sovente in autonomia dalle singole organizzazioni tedesche e solo in parte organizzato centralmente. Un esempio è la segnalazione, da parte della stessa MK, che formazioni della Luftwaffe (probabilmente della contraerea) di stanza in zona “si procurano veicoli o ulteriori rifornimenti scavalcando la MK, nonostante siano state istruite sulle direttive. Così – spiegava il rapporto – una unità a cui la MK aveva assegnato 162 kg di zucchero […] ha ritirato 3.000 kg da uno zuccherificio” ( Rapporto MK 1021, 22 novembre 1943).  Un altro esempio è rappresentato dall’episodio riportato nel documento, relativo alla confisca di un autocarro a una ditta di Serravalle Sesia.

Archivio di Stato di Vercelli, Prefettura-gabinetto, 23 ottobre 1943, la ditta C.A.P al prefetto di Vercelli.

La confisca di un autocarro a una ditta di Serravalle Sesia.

Si inaugurava così, fin dai primi momenti dell’occupazione, un rapporto sostanzialmente predatorio fra occupanti e occupati, che insisteva su un contesto economico e produttivo già fortemente compromesso dalla crisi della pianificazione di guerra fascista, come emergeva in un rapporto della polizia italiana del dicembre 1943.

Archivio centrale dello stato, 29 dicembre 1943, Il commissario capo di P.S. di Torino all’ispettorato generale di polizia speciale di Milano

Si inaugurava così un rapporto sostanzialmente predatorio fra occupanti e occupati.

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