Novara, Biella, VCO

5. Verso la crisi del sistema di occupazione e sfruttamento

Verso la crisi del sistema di occupazione e sfruttamento

Già verso la fine di luglio 1944 la sempre più diffusa percezione tra la popolazione sotto il comando della Mk 1021 di una possibile disgregazione dell’autorità e del ruolo tedesco affiora in ambito economico-industriale. In un rapporto della Polizia di Stato di questo mese, si fa riferimento all’abbandono di circa il 30% degli operai presso lo stabilimento della Piaggio di Biella, industria bellica protetta, da parte di migranti toscani decisi a ricongiungersi alle loro famiglie ormai vicine al fronte meridionale. Mentre lo sciopero compiuto da 750 operai presso le officine della Società Italiana Aeroplani Idrovolanti (SIAI), altro stabilimento protetto di Borgomanero, viene energicamente interrotto dall’intervento militare dei tedeschi che, questa volta armi alla mano, sparano ferendo gravemente un operaio. Un fatto che acuisce, nella provincia di Novara e non solo, i timori dei lavoratori già terrorizzati dagli arresti di massa e dai rastrellamenti compiuti dai tedeschi anche sui luoghi di lavoro.

Questi episodi di crescente violenza significano una mutata percezione da parte tedesca, che emerge dai rapporti della Mk 1021, circa l’irrimediabile rottura di quel pur fragile e fittizio rapporto fiduciario provato a instaurare con la popolazione dei territori controllati. Una consapevolezza che influenza le modalità operative dei militari tedeschi, sempre meno inclini al compromesso o interessati a preservare l’integrità e interessi vitali dei civili sotto la loro giurisdizione.

L’aumento delle requisizioni e/o sequestri di autoveicoli, motocicli, autocarri destinati a sostenere le attività militari della Wehrmacht nei territori controllati della Mk 1021 risulta coerente con questo scenario. A partire dall’agosto 1944, il comando tedesco sembrerebbe aver quindi mutato e adattato il proprio atteggiamento, dismettendo ogni velleità di provare a “governare” la popolazione locale, lasciata ormai al proprio destino o punita nel quadro di azione di repressione o rappresaglia seguite alle crescenti e sempre più incisive attività partigiane.

Si registra quindi un deciso aumento del “saldo economico negativo” nell’utilizzo e sfruttamento di risorse, logistiche e non solo, degli occupanti tedeschi sui territori che si estende a tutti i livelli: da quello amministrativo, con il ritardo dei pagamenti dei costi dell’acquartieramento delle truppe tedesche ai comuni interessati, fino a quello più civile, con i sempre più frequenti e ingiustificati sequestri di biciclette e di cavalli per soddisfare le esigenze della Wehrmacht.

Di particolare interesse, questo quadro è una missiva “urgentissima=riservata” inviata il 21/09/1944 dal Capo della Provincia, Michele Morsero, al Commissario Nazionale del Lavoro in cui viene pone l’attenzione del governo centrale su un avvenimento che “come sintomo” poteva “destare qualche preoccupazione”: ovvero la richiesta diretta alla Piaggio da parte del Ministero Armi e Produzioni Bellico Germanico di trasferire in “Germania circa 130 macchine utensili dello stabilimento di Biella”. Nonostante il trasferimento non sembrava pregiudicare l’attività produttiva dell’azienda, questo fatto segna un cambio di prospettiva, con l’acquisizione diretta e palese di “risorse industriali” da parte tedesca nei territori della Militärkommandantur 1021.

Archivio di Stato di Vercelli, Gabinetto della Prefettura, Missiva “urgentissima=riservata” inviata dal Capo della Provincia, Michele Morsero, al Commissario Nazionale del Lavoro (e per conoscenza al Ministro Economia Corporativa e al Ministro degli Interni), 21/09/1944

Missiva del Presidente della Provincia di Vercelli sul trasferimento di macchinari dallo stabilimento Piaggio di Biella verso la Germania, che si ritiene “destare qualche preoccupazione.”

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